{Pillo ricorda}

Ricetta di famiglia

Posted in Comunicare, Mangiare by pillos on marzo 17, 2010

by Derrick Chow

Questa sera cuciniamo le lasagne. E’ un piatto tipico italiano e la versione che ci accingiamo a preparare è quella più semplice che prevede quattro ingredienti principali: la pasta per lasagne, la carne per il ragù, la besciamella, il parmigiano.

Tutti questi ingredienti devono essere trattati a parte per essere poi posti in congruo numero a strati alternati: pasta, ragù, besciamella, parmigiano, e così via. Ovviamente ci sono molte versioni della ricetta, ogni famiglia ha la sua ricetta, ma la sostanza è questa: diversi strati alternati.
Fondamentale per un ottimo risultato è soprattutto l’armonia tra i sapori.
“Papà?” primo strato
“Si? Dimmi” secondo strato
“E’ arrivata la bolletta del gas” terzo strato
“Baba babe be ba!” quarto strato.
Ad libitum.
“Mangiamo il formaggio stasera?”
“Si, ci sono le lasagne, ma possiamo anche mangiare il formaggio”
“La metto qui vicino al telefono”
“Si ok”
“Gu ba ba ba gheee”
“Ti ricordi poi?”
“Ma io voglio il formaggio”
“Certo mangiamo anche quello, fammi però finire di apparecchiare”
“Ricordati eh? Domani mattina”
“Si. Che cosa?”
“Ababa baba babababa!”
“La bolletta!”
“Allora mangiamo il formaggio stasera?”
“Si”
“Ha telefonato tua zia”
“Ah come sta? Cosa voleva?”
“Il formaggio!”
“Aggio aggio!”
“Si adesso ti do il formaggio. Stava bene e mi ha detto che…”
“Ma papà! Questo non è il formaggio che mangiamo sempre. Perchè questo?”
“Nghè nbè bababa”
“Cos’è che ha detto? Dai ferma su, ecco la pappa che arriva…. aaaaaaM”
“Papà papà papà mangiamo il formaggio stasera?”
“E’ andata a vedere in quel negozio che dicevi tu…”
“Papà il mio piatto, quello con le faccine!”
“Che negozio? aaaaaaammm”
“Quello con le faccine è da lavare, questo con gli orsetti… il negozio dell’angolo dove…”
“Ma no papà gli orsetti poi mi mangiano il formaggio! Papà. Mangiamo il formaggio stasera?”
“Si.”
“Si cosa?”
“Mbedebede!”
“E’ finita la pappa! Ne vuoi ancora?”
“Ababababa!!!!!”
“… hai comprato il maglione viola…”

Dopo aver composto tutti gli strati in una teglia, si ripassa in forno caldo per amalgamare i sapori.

DRIIIIIIIN
“No grazie…. no… non ci serve….”
“Papà. Mi dai la forchetta rossa?”
“DA DA DA DA”
“Ma perchè non va bene questa?”
“…no davvero non ci serve… grazie…”
“Voglio anche il formaggio”
“Si dice per… per…”
“Grazie comunque. Buonasera”
“… per mangiarlo!!!!”
“Dai su, mangia le lasagne”
“E il formaggio?”
“Cara…”
“Si amore?”
“Posso diventare tutto verde e gigantesco e spaccare tutto?”
“Ma no dai, che poi dobbiamo mettere tutto a posto, dopo ti faccio un massaggino eh? Lo vuoi?”
“Gu”

Le lasagne si servono calde, tagliate a fette grandi e si possono accompagnare indifferentemente sia con un vino bianco fermo oppure con un rosso vivace.

“Papà voglio l’acqua”
“Vorrei l’acqua per… per…”
“Guardiamo un telegiornale?”
“No, i cartoni! Papà acqua!”
“Vorrei l’acqua per… per…”
“Abe be be be!”
“Per bere!”
“No dai stasera guardiamo il telegiornale”
“No no no no!”
“Da dadadadada daaa!”
“Adesso basta, non fare i capricci!”
“Papà, non è il caso di arrabbiarsi!”

[..]La comunicazione (dal latino cum = con, e munire = legare, costruire e dal latino communico = mettere in comune, far partecipe) non è soltanto un processo di trasmissione di informazioni. In italiano, il termine comunicazione ha il significato semantico di “far conoscere”, “rendere noto”. La comunicazione è un processo costituito da un soggetto che ha intenzione di far sì che il ricevente pensi o faccia qualcosa.[..]