{Pillo ricorda}

Il Rifugio

Posted in Immaginare, Iniziare by pillos on aprile 7, 2009
rifugio

photo by The Shopping Sherpa

Il cielo è grande ma non ne vedo la profondità. E’ un fondale blu e ci passano davanti gli aerei, le nuvole, gli uccelli, tutti indistintamente lontanissmi. Poi ogni tanto qualcuno spegne la luce e diventa tutto buio. Un po’ come quando si spegne la luce con l’interruttore nella stanza.
Stanza, pareti, soffitto. Anche il soffitto è distante, lontano come il cielo.

Da poco ho scoperto che c’è un “fuoi” e un “qua”.
“Fuoi” c’è l’aria, bisogna coprirsi, avere le scarpe ai piedi e di solito il “fuoi” vuol dire andare dai nonni, dagli zii, dagli amici, all’asilo. “Fuoi” ti permette di andare in molti posti. “Qua” invece è un dedalo di spazi, chiusi da un cielo bianco. Si chiama casa, ma non è che sia molto importante come sia fatta o chi ne sia il proprietario. Casa è dove ci sono qualche gioco, del cibo e tranquillità per riposare.
Prima, secoli fa, quando ancora non capivo sta storia di dentro e fuori, scoprii che mi piaceva nascondermi. Successe un po’ prima delle feste, d’inverno. A un certo punto cercando una cosa con cui giocavo, mi sono ritrovato tra il fasciatoio e l’armadio, in una specie di vicolo cieco o antro nascosto. Che sensazione piacevole. Finalmente dopo tantissimo tempo mi ritrovavo in un spazio chiuso, piccolo ma non soffocante, contenuto e a mia misura. E non era un rinchiudermi. Era la piena facoltà di nascondere tutto il mio corpicino dentro uno spazio (attenzione, ben diverso dal coprirmi il viso con le mani!), e per un certo periodo di tempo (controllabile!) esistere solo per se stessi. Coscienza di sè e gioia di nascondersi.
Quella prima volta, dopo la sorpresa, spuntai fuori con la testa, sorrisi e feci “babau” alla ragazza morbida. Divertentissimo.
Da quel momento ho scoperto un sacco di rifugi in casa. Lo stendibiancheria con le lenzuola appese, il tavolino basso della tv, il tavolo della cucina, una rientranza tra la cassettiera e il letto.
Il giorno di Natale poi è apparso in camera mia il più bello dei rifugi. Una tenda di stoffa a forma di castello della mia altezza tutta colorata di blu!
Ci abbiamo messo dentro cuscini e coperte ed è diventato il più bello dei rifugi.
Spesso ci invito la ragazza morbida o il ragazzo ispido per miniparty o festicciole, ma solo uno per volta perchè sennò il locale diventa troppo pieno e non ci si gira più. Le feste al castello di solito sono a tema. Aperitivi con lettura di brani tratti da “I tre porcellini” oppure “Coccole d’oro”, mini-rappresentazioni teatrali con protagonisti orsettini e cagnetti di peluche, cabaret con mimiche facciali divertenti, lotta libera.

Consiglio a tutti un rifugio, grandi e piccini. Ogni tanto, così per gioco, per nascondersi un attimo e pensare, per prendere fiato. Per ricordare il proprio nome.