{Pillo ricorda}

To All New Arrivals

Posted in Iniziare by pillos on febbraio 25, 2009

Non me lo sarei mai aspettato.
Pensavo che la vita, come la pensavo io, fosse un semplice galleggiare in quel fluido caldo e buio, avvolgente e nutriente.
Cazzo, in fondo ci stavo bene!
E poi qualcuno ha tolto il tappo e l’acqua è andata via.
Che freddo che fa fuori!

La prima volta che vidi quel tipo ero sdraiato in un contenitore di plexiglass con ruvide lenzuoline bianche. Ma è tutto ruvido qui da vuoi! Ruvidi i vestiti, ruvida la sua barba di qualche giorno, ruvidi i calzini che mi mettete. Mi ha guardato stupito, come se avesse visto un extraterrestre e ha esclamato “ma non è poi così brutto!”. Poi mi hanno affidato a lui, tra le sue braccia così rigide e poco abituate, così timoroso che cadessi, mi teneva come se fossi una porcellana, mi guardava ancora serio.

Le cose poi migliorarono col tempo, ma le prime volte ancora non capiva che la mia testa pesava parecchio e muscoli nel collo non ne avevo. Ma che piacere però quando mi teneva sulla spalla come un sacco e la pancia mi faceva male (mamma quei broccoli potevi evitarli a cena!). La sua spalla si adattava così bene e quella posizione a sacco di patate mi confortava. E poi di notte quando mi svegliavo affamato, dopo il piacere della succhiata, ancora fingevo capricci così finivo sulla sua pancia. E mi calmavo.
Dicono che la respirazione degli uomini sia diversa da quella delle donne. Più tranquilla. Effettivamente mi addormentavo con quel dondolio ritmico. Si addormentava anche lui.

I primi tre mesi non abbiamo avuto granchè da dirci, ogni tanto mi cambiava e mi puliva, ma lo faceva un po’ come si svuota una lavatrice. Qualcosa che bisogna fare. Tutt’altra cosa con la mamma, tutta amore e dedizione. D’altra parte anch’io non è che interagissi molto. Ero parecchio intento a capire il mio corpo e l’ambiente.

Ripensando a quei giorni ho un po’ di nostalgia, quando ancora ero incapace di muovermi, e nessuno mi gridava dietro “Giacomo!!! Basta giocare con quei cd!!”